«24 febbraio 2022» ore 17h47
Mail della dott.ssa Fantuz “Responsabile del settore sviluppo rurale” per AICS di Tunisi al capo progetto Giuseppangelo Scanu.
«Come anticipato dal nostro Direttore in occasione della riunione del 14 febbraio ‘22, l’Ambasciatore avrebbe piacere di fare visita al progetto. Avrebbe suggerito di farla la prossima settimana, giovedì 3 marzo, pensa sia possibile?
Termina così la mia giornata di lavoro, giornate tutt’altro che monotone ma questa volta con un pizzico di elettricità in più…
La visita dell’ambasciatore e della delegazione dell’AICS Tunisi sarà programmata per il 09 marzo. L’obiettivo della missione fare una verifica di ciò che è stato realizzato sul terreno e capire nel limite del possibile il grado di coinvolgimento e partecipazione del partenariato al progetto. Per la giornata un programma semplice, visita ai 100ha, incontro con i beneficiari, verifica di ciò che è stato realizzato. Aderiscono con entusiasmo, nessuno esente, tutti partner del livello regionale “OEP, APIA, CRDA, Sindaco della municipalità di Faidh e Green University”.
Appuntamento per la delegazione presso la scuola elementare di Jmel….
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Il 9 mattino tutti puntuali, le visite istituzionali hanno anche questo effetto…un drappello d’umanità ad attendere la delegazione composta dall’Ambasciatore sua eccellenza Dott. Fanara, il Direttore dell’AICS Tunisi Dott. Senatori e la responsabile dello sviluppo rurale per l’AICS Tunisi Dott.ssa Fantuz… Arrivata… due bambini vestiti a festa consegnano un mazzo di fiori all’Ambasciatore che apprezza, un saluto veloce al capo progetto e via si parte alla volta dei 100ha che da qui a qualche mese ospiteranno il cantiere per la costruzione del centro multifunzionale, e la piantumazione di cactus, arbusti e, si Deus cheret, 15 ettari di foraggio.
Sul terreno dei 100ha, il benvenuto del Capo progetto alla delegazione e la consegna delle cartelle che contengono in sintesi quanto realizzato a partire dal 15 aprile 2021 a marzo 2022 nell’ambito del progetto:
acquisto pecore, mangime, materiali di costruzione delle stallette, fieno, paglia arricchita con l’urea dai tecnici dell’OEP di Sidi Bouzid, un percorso di formazione e informazione su la gestione del gregge e in fine la programmazione per i mesi a venire.
A seguire il benvenuto del Professore Mnaouer Djemali, nativo della zona e padre carismatico del progetto con i suoi pro e contro…, che spiega la storia della regione e le ferite, a celo aperto, prodotte dalle attività industriali al territorio e alla comunità di Jmel. Montagne sventrate che insistono sul Douar, polvere persistente che rende l’aria irrespirabile aggravando il peso delle giornate di una comunità in lotta perenne per guadagnarsi un posto al sole.
Ad aggravare la situazione il tema della scarsa pluviometria e un processo di desertificazione avanzato. Il territorio vive il terzo anno di siccità con le piogge che latitano in autunno e tanto meno arrivano nei mesi invernali… Da cui l’emergenza pascoli, da affrontare con soluzioni alternative come la valorizzazione dei sottoprodotti dell’agricoltura, sistemi di irrigazione orientati al risparmio idrico, attivazione di percorsi di sensibilizzazione presso le comunità che vivono nelle aree agricole per un uso ragionato della preziosa risorsa. Su quest’ultimo tema si innesta la necessità, spiega il capo progetto, di realizzare un pozzo artesiano sui 100ha dove realizzare delle parcelle seminate a erba medica o altre specie foraggere resistenti sia alle caratteristiche climatiche sia alle caratteristiche chimiche del terreno, nella speranza di trasformare una zona arida in un serbatoio di alimenti per le pecore.
Lasciati i cento ettari la delegazione rende visita ad alcuni beneficiari con le loro famiglie. Pecore, stallette, impressioni, sorrisi, il tutto farcito dell’ospitalità tunisina fatta di cose semplici e comportamento austero specchio di un territorio aspro come quello di Jmel. La missione della delegazione termina verso le 12h30, da questo momento, scortati dalla staffetta della guardia nazionale ci dirigiamo verso Sidi Bouzid, ad attenderci, nel Complexe de la Jeunesse 17 décembre, la cucina tradizionale tunisina che chiude una giornata speciale.
… A si bidere cun salude Dott. Fanara… sempre si Deus cheret…
Il capoprogetto di Berberina, Giuseppangelo Scanu.